“Allo stesso modo, se scriviamo: “L’attendente è gentile”, non è una verità, perché l’attendente può essere capace di cattiverie che noi ignoriamo. Quindi scriveremo semplicemente “L’attendente ci regala delle coperte”.
Scriveremo: “Noi mangiamo molte noci”, e non “Amiamo le noci”, perché il verbo amare non è un verbo sicuro, manca di precisione e obbiettività. “Amare le noci”e “amare nostra madre”, non può voler dire la stessa cosa. La prima formula designa un gusto gradevole in bocca, e la seconda un sentimento.
Le parole che definiscono sentimenti sono molto vaghe; è meglio evitare il loro impiego e attenersi alla descrizione degli oggetti, degli esseri umani e di se stessi, vale a dire alla descrizione fedele dei fatti.”
da Trilogia della città di K., di Agota Kristof